LIMET
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Per la prima volta in assoluto abbiamo sostenuto l'allerta rossa, in virtù di una previsione che, purtroppo, non lasciava molto spazio all'interpretazione.
Il nostro avviso/comunicato pubblicato su questa pagina la sera del 23 parlava chiaro, non portava in seno alcuna manifestazione di astio o di incoerenza rispetto a quanto segnalato dalla protezione civile.
Erano parole di preoccupazione, parole che esortavano all'attenzione, all'auto-protezione, affinché ai danni, praticamente certi, non si aggiungessero anche i morti.
Erano parole volte a diffidare dalle precipitazioni che si sarebbero verificate lungo la ristretta fascia costiera, perché il dramma si sarebbe manifestato nelle zone interne, e le piene avrebbero potuto cogliere di sorpresa i soliti curiosi, i soliti incoscienti.
Le nostre previsioni, con larghissimo anticipo, si sono rivelate praticamente chirurgiche e il disastro che si è compiuto tra Piemonte e Liguria occidentale è sotto gli occhi di tutti. I danni sono ingenti, ancora da quantificare, le persone no, questa volta non siamo costretti a contare nessuna vittima.
Quasi 200mila persone, solo tramite questo social hanno letto il nostro comunicato, un sistema virale che ha contagiato anche tutte le chat di WhatsApp, in particolare quelle scolastiche.
Non ci aspettiamo nessun ringraziamento dalle istituzioni, restiamo convinti che, sebbene gli enti preposti abbiano fatto qualche passo in avanti, ci sia ancora tanto da migliorare.
Ieri, ad esempio, la provincia di Cuneo, nella prima fase, era in allerta arancione, a testimonianza che, quanto scritto nell'ormai storico comunicato del 9 novembre del 2011, c'è ancora tanto da fare: "...E a poco serve cambiare la scala di gradazione delle allerta, perché non è il grado dell’allerta che procura il potenziale danno ma è la vera entità dell’evento e la nostra capacità di monitorarlo in tempo reale e suggerire in tempi strettissimi tutte le misure di messa in sicurezza di cose e persone che cambiano la storia dell’evento stesso, anche perché una previsione può essere anche sbagliata e di conseguenza anche il grado di allerta può risultare non idoneo."
Non possiamo che essere stanchi ma soddisfatti del lavoro svolto, nonostante la "casta" continui ad additarci come sedicenti appassionati, facendo finta di non sapere che non solo al nostro interno operano professionisti meteorologi ottimamente laureati (come piace a loro), ma dimenticando altresì le loro gravi mancanze durante gli eventi più rovinosi per la nostra regione e i danni incalcolabili che hanno generato e continuano a generare con l'emanazione di decine e decine di allerte ingiustificate.
Detto questo, e non aspettandoci nulla, ci piacerebbe almeno che persone di un certo spessore professionale e che ricoprono o hanno ricoperto ruoli anche importanti nella comunicazione e nelle istituzioni, evitassero di commentare in maniera quanto meno inopportuna il lavoro straordinario che tutto lo staff ha messo a disposizione della proprio comunità, in maniera del tutto GRATUITA, semplicemente sospinti da un comune senso civico e del dovere.
Quando capiranno che il lavoro di questi giorni e la diffusione virale del nostro allarme non ha fatto altro che agevolare anche il lavoro delle istituzioni e degli enti preposti forse, e dico forse, si potrà ricominciare a dialogare su ciò che funziona e su ciò che riteniamo non funzioni, sino ad allora ancora una volta, scusate il disturbo...
Gianfranco Saffioti
Presidente Limet - Associazione Culturale Ligure di Meteorologia
Tramite Facebook 25/11/2016 18:08:25